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Osteopatia

Il mio primo approccio all'Osteopatia è avvenuto come paziente, in un periodo della mia vita in cui mai avrei immaginato di intraprendere questa straordinaria professione.

A seguito di un intervento chirurgico, per un infortunio sportivo e su consiglio di un amico medico, mi rivolsi ad un Osteopata, per integrare le cure riabilitative che stavo seguendo.

Ciò che da subito mi colpì, oltre al fatto di essere una terapia totalmente naturale e manuale, fu il concetto, che seppi poi essere alla base della materia stessa: partire dal dolore come sintomo, per ricercare e debellare la causa della patologia,secondo una linea terapeutica soggettiva, che "cura il malato e non la malattia".(Andrew Taylor Still)

Decisi così di approfondire la conoscenza e lo studio dell'Osteopatia, diplomandomi nel 2004, come Osteopata D.O. presso la "Scuola Italiana di Osteopatia" a Padova e specializzandomi in seguito con un master in Osteopatia Classica, presso il John Wernham College di Maidstone - U.K. Fin dall'inizio della mia esperienza come professionista, ebbi conferma dei numerosi campi di applicazione di questa scienza medica: oltre a risolvere problematiche muscolo-scheletriche, principalmente legate alla colonna vertebrale, l'Osteopatia era d'aiuto, per esempio, nei casi di patologie di ambito pediatrico, odontoiatrico e traumatologico sportivo.

Negli anni ho potuto così riscontrare nella pratica clinica, quanto appreso durante gli anni di studio, riguardo alle tre branche formative dell'osteopatia:

Osteopatia Strutturale

 con intervento su sistema muscolo-scheletrico e colonna vertebrale;

Osteopatia Viscerale

applicata principalmente sulla parte viscere-organica nel campo endocrinologo e di medicina internistica;

Osteopatia Craniale

che lavora sulle ossa craniali, specie per problemi della sfera neurologica.

 

Tutto questo bagaglio di conoscenza ed esperienza rappresenta per me la base e il punto di partenza per la continua scoperta di un mondo, quello dell'Osteopatia appunto, aperto sia a nuovi stimoli e aggiornamenti verso se stesso, sia all'integrazione con altre terapie, convenzionali e non, sempre nell'assoluto rispetto dei propri principi filosofici e, in primo luogo,del benessere del paziente.

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Campi Intervento

Campi Intervento

Mirko Scocco Osteopata

Pediatria

Mirko Scocco Osteopata

Colonna Vertebrale

Mirko Scocco Osteopata

Traumi Sportivi

Mirko Scocco Osteopata

Ortodonzia

Posturologia

La Posturologia è una branca della medicina che studia la fisiologia e biomeccanica del corpo umano e le alterazioni del sistema tonico-posturale. Essa non sostituisce le specializzazioni tradizionali, ma ne è un prezioso complemento; inoltre è opportuno sottolineare che si occupa prettamente di pazienti disfunzionali per cui è estremamente importante escludere in prima battuta la presenza di qualche patologia strutturale ed organica...Continua

Posturologia

Osteopatia Classica

L'Osteopatia Classica è un metodo di cura manipolativa formulato oltre cento anni fa da AT. Still e poi interpretato ulteriormente da JM. Littlejohn e successivamente da J. Wernham.

Secondo i lori attenti studi lo sviluppo della malattia dipende da tutti i fattori che riducono la forza vitale e i processi fisiologici del paziente e compromettono la capacità dell'organismo di recuperare il normale stato di salute. Ne consegue che la lesione osteopatica non è solo una lesione ossea meccanica, bensì una disfunzione fisiologica e pertanto ogni malattia o disturbo deve essere affrontato attraverso processi fisiologici globali. Si rivaluta così il secondo principio filosofico dell’Osteopatia, spesso trascurato dagli osteopati moderni e  secondo il quale il corpo dev’essere considerato come un’unita di sistema globale.

 

L’obiettivo terapeutico dell’Osteopatia Classica è pertanto quella di adeguare la capacità del corpo di affrontare i fattori di stress ambientali, siano essi a livello psico-emotivo, fisico o biochimico.  Esso contrasta con l’idea della medicina ufficiale, il cui modello sistematico-semplicistico interpreta la malattia, in fase di diagnosi, come manifestazione settoriale a sè  stante e, in fase di cura, come soppressione dei sintomi attraverso la farmacologia o chirurgia.

 

Gli studi e le ricerche hanno permesso a J. Werham di codificare ancora meglio l’Ostepatia Classica dal punto di vista pratico attraverso lo sviluppo del Body Adjustment o Trattamento Generale del corpo. Esso prevede una routine di "tutto il corpo", che usa la palpazione e lo studio meccanico-postuale, per fornire un metodo di valutazione e rivalutazione della risposta tissutale. Questo approccio assicura che nulla si perda nella diagnosi e si occupa di tessuti congiuntamente per "correlare e coordinare le attività strutturali e funzionali del corpo". Le tecniche a leva lunga vengono utilizzate per consentire l'inserimento di ogni tessuto molle nella colonna vertebrale, del bacino e del cranio, per realizzare una struttura stabile e integrata, ripristinando così l'ambiente interno e fornendo le basi cliniche per un recupero dello stato di salute, che possa essere mantenuto a lungo termine senza rischio di ricadute.

L’Osteopata “Classico” può essere considerato un equilibratore del corpo, che costruisce un percorso terapeutico soggettivo per il paziente, sia all’interno del singolo trattamento che nel complesso del ciclo di cura, rispettando così le esigenze specifiche della persona. Per questo motivo il bilanciamento corporeo è la chiave terapeutica ed è applicato dal punto di vista meccanico-posturale sulle curve e archi del rachide e dal punto di vista funzionale-fisiologico nella distribuzione dei fluidi corporei e nell'influenza combinata di inibizione e stimolazione, di costrizione e dilatazione del ritmo sanguigno e nervoso. 

 

Data la modalità dolce, non invasiva e priva di rischi per il paziente dei suoi protocolli di trattamento, l’Osteopatia Classica si applica principalmente su:

  • donne in gravidanza

  • bambini

  • anziani

  • disturbi o patologie organo-viscerali

  • disturbi o patologie del sistema endocrino-neurologico

Osteopatia Classica
Protocolli Terapeutici

Protocolli Terapeutici

Mirko Scocco Osteopata

Gravidanza

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Geriatria

Metodo FDM

Il Metodo è stato creato da Stephen Tybaldos Osteopata e Medico americano deceduto nell'aprile del 2006. Durante il suo servizio come medico di Pronto Soccorso, egli non era del tutto soddisfatto della guarigione dell'apparato locomotore dei suoi pazienti.
Il metodo, puramente manuale, si basa sul linguaggio del corpo del paziente, in tutti i casi in cui il suo sistema fasciale viene "distorto". 
Tybaldos si era accorto che le cure mediche di pronto soccorso portavano spesso ad insuccessi e aveva notato che, nei casi più gravi, il paziente era in grado di indicare precisamente il proprio problema al medico.
Da questi concetti Tybaldos creò il MODELLO DI DISTORSIONE FASCIALE (FDM) cioè un modello anatomico, che interpreta e spiega la distorsione e deformazione dei tessuti, classificando 6 tipi di distorsioni delle fasce. Esso è un concetto anatomico-fisiologico e quindi neutrale al metodo.
F= FASCIA: in medicina consciuta meglio come tessuto connettivo
D= DISTORSIONE: interpretata come deformazione della fascia
M= MODELLO: rappresentazione utile della realtà; le previsioni derivate dal modello debbono verificarsi nella clinica osservata.

LE SEI DISTORSIONI FASCIALI CON RISPETTIVE SIGLE INTERNAZIONALI SONO :

  • 1 - TRIGGERBAND (TB)

  • 2 - TRIGGER POINT (HTP)

  • 3 - DISTORSIONE CONTINUA (CD)

  • 4 - DISTORSIONE PIEGATA (FD)

  • 5 - DISTORSIONE CILINDRICA (CYD)

  • 6 - FISSAZIONE TETTONICA (TF)

Sono tutte e 6 reversibili, solamente la Fissazione Tettonica prevede un recupero parziale della distorsione che deve essere prevista in fase di diagnosi e discussa con il paziente.
In Osteopatia il modello di disfunzione si basa sul concetto meccanico di lesione Somatica o Osteopatica. In Ortopedia il modello di disfunzione patologica fasciale si basa sui 3 concetti: Infiammazione, Degenerazione e Tumore del tessuto connettivo
L'FDM è completamente estraneo ad entrambi i modelli di disfunzione della FASCIA e si applica puramente con tecniche manuali, solamente in taluni casi si possono utilizzare alcuni apparecchi di ausilio come Phisioblade, Kiwi e coppettazione per essere più precisi e incisivi nella manipolazione fasciale.
I protocolli di intervento con metodo FDM sono numerosi e tra i più conosciuti si segnalano:

  • sindrome spalla congelata

  • epicondilite ed epitrocleite

  • sindrome tunnel carpale e tendinite Pollice

  • morbo Dupuytren

  • distorsione caviglia e ginocchio

  • fascite plantare, sperone calcaneare e tendinite Achillea

  • algie muscolo-fasciali rachide

  • coccigodinia

Metodo FDM
Campi Intervento FDM

Campi Intervento

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Spalla Congelata

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Distorsione

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